Parliamo di Cellulite?

PARLIAMO DI CELLULITE

Cellulite è il termine comune con il quale viene indicata un’alterazione sottocutanea che colpisce gran parte della popolazione, principalmente quella femminile.

Clinicamente la cellulite viene denominata Pannicolopatia Edemato-Fibrosclerotica (PEFS). Tale definizione deriva da diversi fattori di tipo infiammatorio, circolatorio e istologico, che interessano il tessuto adiposo sottocutaneo.

Molte persone considerano la cellulite un semplice inestetismo, invece si tratta di una vera e propria patologia, determinata da diversi fattori e caratterizzata da un decorso quanto mai complesso.

Le cause che portano all’insorgenza della cellulite sono molteplici e coinvolgono diversi aspetti fisiopatologici, che interessano il tessuto adiposo con manifestazioni che vanno dalla ritenzione idrica (“edema“) a situazioni più gravi, come la “fibrosi” o la “sclerosi dei tessuti“.

Per prevenire e trattare la cellulite è richiesta un’assidua collaborazione tra diverse figure professionali (estetiste, nutrizionisti, naturopati, personal trainer, ecc.). Tali professionisti sono in grado di individuare terapie e trattamenti complementari tra loro, che consentono ai clienti/pazienti di raggiungere efficacemente gli obiettivi desiderati.

COS’È IL TESSUTO ADIPOSO SOTTOCUTANEO?

Il tessuto sottocutaneo è costituito da fasci di fibre di collagene che creano cavità ricolme di tessuto adiposo e vasi sanguigni di calibro maggiore. Tale tessuto funge da riserva energetica, da sostegno meccanico e da superficie protettiva per gli organi sottostanti; inoltre, grazie alle sue proprietà isolanti, partecipa attivamente alla termoregolazione corporea.

Nel tessuto adiposo, gli adipociti risultano raggruppati in microlobuli e lobuli che formano i cosiddetti Lobi Adiposi. Può succedere che gli adipocidi del pannicolo adiposo vadano incontro a processi ipertrofici (aumento di volume), generando una compressione dei vasi sanguigni presenti a livello dei setti fibrosi che separano i lobi. Tale situazione può provocare un rallentamento della circolazione emolinfatica locale, con conseguente riduzione dell’apporto di ossigeno e sostanze nutritive, favorendo il ristagno delle scorie metaboliche e innescando processi infiammatori che andranno a complicare ulteriormente il quadro clinico.

LE TRE FASI DELLA PEFS

Fase edematosa (primo stadio): fase caratterizzata dall’ipertrofia degli adipociti e dal malfunzionamento della parete dei vasi venosi, che determinano la fuoriuscita e l’accumolo di liquido negli spazi interstiziali del tessuto sottocutaneo, portando alla formazione di edemi e ad un senso di pesantezza a livello degli arti inferiori.

Fase fibrosa (secondo stadio): fase in cui le scorie metaboliche vengono drenate sempre meno, con conseguente diminuzione dell’apporto di ossigeno ai tessuti. Tale situazione innesca un processo infiammatorio responsabile della formazione di sottili noduli fibrosi. L’epidermide, quindi, assumerà un colorito spento con presenza di arrossamenti e, se compressa, mostrerà il cosiddetto aspetto “a buccia d’arancia“.

Fase sclerotica (terzo stadio): fase in cui il tessuto connettivo tende a ritrarsi ed iniziano a comparire zone di tessuto flaccido, rivestite da pelle ispessita. Successivamente, la fibrosi in corso tende a sclerotizzare, ovvero a formare ammassi duri e dolenti alla palpazione. In questo caso, le pareti dei vasi capillari tendono ad indebolirsi, facendo diventare quest’ultimi sempre più evidenti, con conseguente comparsa di ematomi localizzati, indice di un’aumentata fragilità capillare. La zona colpita si presenterà fredda al tatto per via della ridotta circolazione e assumerà la cosiddetta conformazione “a materasso“.

QUALI FORME ASSUME LA CELLULITE?

Compatta: localizzata a livello dei glutei, cosce e ginocchia, dove il tessuto assume una conformazione granulosa e dura.

Molle: interessa prevalentemente cosce e braccia. Il tessuto appare spongiforme, ovvero dall’aspetto spugnoso, ed è spesso accompagnato da smagliature, conseguenti alla rottura delle fibre elastiche connettivali. Tale forma può rappresentare un’evoluzione della cellulite compatta.

Edematosa: forma di cellulite che può interessare diverse zone del corpo. Presenta una consistenza pastosa ed è particolarmente dolorosa. In questo caso si possono notare i segni tipici dell’insuficienza circolatoria, venosa e/o linfatica negli arti inferiori (edema, fragilità capillare, varici e discromie).

COSA PUÒ FARE L’ESTETISTA?­

L’estetista può adottare diverse strategie per contrastare la cellulite ed, eventualmente, combinarle tra loro:

  • Trattamenti dermocosmetici: applicazione di sostanze funzionali specifiche attraverso l’ausilio di bendaggi, cataplasmi, fangoterapia, ecc.
  • Trattamenti con macchinari: pressoterapia, elettroporazione, ecc.
  • Trattamenti massoterapici: linfodrenaggio Vodder, massaggio emolinfatico, massaggio connettivale, ecc.

 

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Patrizia Gatta
Estetista Specializzata